
In occasion of the initiative “Open! Architects open their studios to the public”, promoted by the National Council of Architects, five studios decided to give life to a collective event that presented their work as a single body, the product of a community, if not a “school”, based on a common education and reinforced by frequent collaboration in the form of competitions. The installation was divided into three scenes.
The first, in the entrance hall of Palazzo di Lorenzo Cattaneo, inspired by the card game designed by Charles and Ray Eames, and consisting of an installation composed of 212 cards on which were printed drawings, model pictures, collages and other imagery, that demonstrated the collective passion for architectural representation, intended not only as a retrospective restitution of a project, but as the very foundation of the research and design process.
The second, inside the studio of PIA, consisting of a projected video of completed works or works in the process of being completed.
The third scene, instead, occupied Palazzo di Lorenzo Cattaneo, which the other two spaces over look, and consisted of a two-dimensional representation in plan of a designed space in 1:1 scale. A play on the contrast between inside and outside and on the necessary capacity to imagine that which is not there, but also a reflection on the role of the architect as mediator between private egos in search of a synthesis in the collective interest and of architecture as a place of physical but also ideal meeting between people.
In occasione dell’iniziativa “Open! Gli architetti aprono i loro studi al pubblico”, promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, i nostri cinque studi hanno deciso di dare vita ad un evento collettivo che presentasse il loro lavoro come un corpus unico, il prodotto di una comunità, se non proprio di una “scuola”, basata su una formazione comune e rafforzata da frequenti collaborazioni in ambito concorsuale. L’allestimento si articola in tre scene.
La prima, nell’androne del Palazzo di Lorenzo Cattaneo, si ispira al gioco di carte progettato da Charles e Ray Eames, e consiste in un’installazione composta da 212 tessere sulle quali sono riprodotti disegni, foto di plastici, collage ed elaborazioni grafiche che manifestano la nostra comune passione per la rappresentazione dell’architettura, intesa non solo come restituzione a posteriori di un progetto, ma come fondamento stesso della ricerca e del processo progettuale.
La seconda, all’interno dello studio PIA, consiste di una video proiezione delle opere realizzate o in fase di realizzazione.
La terza scena occupa invece Piazza Grillo Cattaneo, su cui gli altri due spazi si affacciano, e consiste in una rappresentazione bidimensionale in pianta ed in scala reale di uno spazio progettato. Un gioco sulla contrapposizione tra interno ed esterno e sulla capacità necessaria di immaginare ciò che non c’è, ma anche una riflessione sul ruolo dell’architetto come mediatore tra gli egoismi privati alla ricerca di una sintesi nell’interesse collettivo e dell’architettura come luogo di incontro fisico ma anche ideale tra le persone.