Domus Mantuae

Il progetto di riqualificazione del lato meridionale di piazza Sordello e di musealizzazione definitiva dei resti archeologici della Domus romana è occasione per la sperimentazione di un metodo in grado di comporre un progetto più ampio per la città storica e il paesaggio, in un’epoca dove il ruolo dell’architettura nel campo della produzione di parti di città appare principalmente concentrato sulla produzione di elementi simbolici facilmente spendibili sul piano della comunicazione, ma non sempre in grado di venire accettati e fatti propri dalla società del territorio ospite. In questo senso, le scelte fondamentali di progetto rendono il territorio urbano un materiale producibile e governabile dal punto di vista dell’architettura, anche mediante l’esplorazione del rapporto tra estensione del luogo e dispositivi spaziali particolari e minimi. L’alto valore storico/artistico della piazza e l’occasionalità del rinvenimento di un ulteriore livello del palinsesto urbano esprimono e radicalizzano una delle questioni da tempo presenti nella cultura architettonica contemporanea, vale a dire la capacità del fenomeno architettonico di costruire relazioni di senso entro una prospettiva temporale vasta.

058_plan section

Progettando un piccolo edificio dal carattere di servizio in un sito storico e archeologico ci poniamo in contrasto temporale con la rovina, facendone emergere la distanza e, quindi, misurando il tempo. Il nuovo Padiglione della Domus Romana ci parla del tempo lungo delle vestigia e il progetto diviene un sistema mediante il quale trovano rapporto di senso elementi tra loro eterogenei. Il progetto per l’archeologia tratta della gestione del ritmo del racconto, il passaggio tra uno spazio e l’altro, tra un tempo e l’altro in una storia dove il visitatore ha il compito attivo di comporre i frammenti, di individuare le tracce, di descrivere il percorso. Tale ricerca contiene la convinzione che, in un paese in cui l’archeologia è una presenza evidente e la sua domanda di accessibilità costante, risulta importante interpretare e cogliere le occasioni fornite dal quadro normativo rivolto alla gestione del patrimonio, seguendo, in questo modo, un orientamento europeo rappresentato da realtà nazionali dove la progettazione per l’archeologia registra alta qualità e sensibile sviluppo.

058_general plan

 

L’area d’intervento si attesta sul Percorso del Principe, itinerario storico/artistico che mette in relazione i luoghi più significativi e le presenze museali della città. In questo senso, con un atteggiamento di segno opposto a quello del “progetto della grande opera”, la proposta si offre come un materiale producibile e governabile dal punto di vista dell’architettura, mediante l’esplorazione del rapporto tra estensione e dispositivi spaziali e monumentali. Esplorazione che bene può essere condotta lungo il percorso che da piazza Sordello, dove sorge il Palazzo Ducale, dimora dei Gonzaga dal 1328 e centro politico della città gonzaghesca, conduce a Palazzo Te, la villa suburbana che Federico II Gonzaga si fece costruire, a partire dal 1525, da Giulio Romano. L’attività museografica, nel suo senso più ampio e compiuto, ci appare definibile come progettazione integrata dei servizi finalizzati alla conoscenza, alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del bene culturale. Il Padiglione della Domus Romana è, quindi, luogo di accoglienza e interpretazione, collocato a servizio delle attività legate alla fruizione del patrimonio custodito nel sedime del sito, e, come tale, ha tre compiti specifici: La protezione, finalizzata alla conservazione, dei resti archeologici (tutela dagli agenti atmosferici e ambientali; sicurezza e la salvaguardia dei luoghi); la valorizzazione del sito, reso pienamente fruibile e accessibile, attraverso l’offerta di informazioni e di conoscenze utili alla sua interpretazione (intensificazione del livello di conoscenza del sito); la valorizzazione del sito attraverso l’offerta di servizi al pubblico (identità percettiva e comunicazione dell’immagine del contenuto e del luogo).

Location: Mantova, Italy
Year: 2012
With: Valter Scelsi, Francesco Testa (B11), Luca Scardulla (llabb)